Omaggio a FRANCO CERRI

  

Ho conosciuto di persona Franco Cerri nel 1992.

Sino ad allora mi ero semplicemente limitato ad essere uno spettatore assiduo dei suoi concerti.   Lo scopo  dell'incontro, facilitato dall'intervento  di  Paolo Cattaneo, era quello di coinvolgerlo nel lancio dell'A.D.G.P.A..

In  verità  non  avevo  grandi  aspettative al  proposito, perché mi era difficile credere che il più celebre dei chitarristi jazz italiani avrebbe potuto prendere in considerazione la mia richiesta.   Mi ci è voluto  però  davvero poco per capire quanto fossero infondati i miei timori:  infatti, non  solo  quell'uomo  che  tanto ammiravo mi ha accolto con estrema cortesia,  ma  mi  ha addirittura assicurato la sua collaborazione per la buona riuscita del progetto.

Una  promessa  mantenuta:  il più amato  e  stimato chitarrista  italiano non ha avuto  alcuna esitazione nel promuovere l'Associazione, posando per le riviste specializzate con  il  nostro logo e  giungendo  sino al punto di stamparlo sulla copertina  di  un suo lavoro discografico. 

Innumerevoli, poi, sono state le sue presenze alle Convention A.D.G.P.A., ad iniziare dalla prima, svoltasi a Torino nel 1993.

Il  nostro  rapporto  non  si  è   però  limitato  agli  incontri  durante  le  varie manifestazioni. La differenza d'età, infatti, non ci ha impedito di dare il via ad una frequentazione, magari non assidua, ma quanto mai piacevole.

Ci davamo appuntamento di tanto in tanto per un aperitivo in centro o, quando i reciproci impegni ce lo permettevano, per un rilassante pranzo condito da fitte conversazioni incentrate su vari temi musicali.

Cerri  era  indiscutibilmente  uno  straordinario chitarrista ma, per chi aveva la fortuna di frequentarlo, le sue doti musicali passavano quasi in secondo piano rispetto a quelle umane, perché Franco era elegante, generoso, umile e gentile come solo i Grandi uomini sanno essere.

Per questo mi piace pensare che non se ne sia andato veramente ma abbia solo deciso di prendersi un po' di riposo, lasciando ai suoi dischi ed ai racconti di chi gli ha voluto bene  il  compito  di  tramandare il ricordo della sua umanità e del suo talento.

                                                                                                                      Marino Vignali