IL SUPERPICKING A’ LA DADI

 

Nel 1993 ho ascoltato per la prima volta Marcel Dadi: avevo acquistato un disco, "Nashville Rendez Vouz"...ed il primo brano che ho ascoltato è stato "Robert the President" dedicato al presidente dell’ADGPA francese.

Ne rimasi subito colpito per via di quel ritmo incalzante che catturava il mio orecchio, e presto compresi che quella era una composizione delle sue più recenti, che era invece famoso per aver portato il fingerpicking ed il Travis style in Europa.

Non sentivo la regolarità ostinata del basso tipico del fingerpicking e questo sembrava incontrare di più il mio gusto…fu così che durante le prime tre Conventions dell’Associazione ho provato a dedicarmi il più possibile a questa tecnica approfittando dei preziosi insegnamenti "face to face" che Marcel forniva durante le (poche) pause durante la manifestazione.

In pratica il mio imprinting musicale non ha riguardato le tecniche classiche del basso alternato ma il Superpicking direttamente.

 

Il grande merito di Marcel Dadi riguardo a questa tecnica non è quello di averla inventata…ma di averle dato un nome!

Numerosi sono infatti i chitarristi che ne hanno fatto uso prima e dopo di lui, ma il merito del chitarrista francese risiede piuttosto nel fatto di aver "battezzato" con un nome preciso una complessa serie di gesti tecnici eseguiti solo istintivamente da molti allo scopo di creare un ben distinto accompagnamento ritmico ad un brano per chitarra sola.

 

Inoltre, lo sforzo di Marcel è stato quello di affrontare in modo sistematico i problemi tecnici ed espressivi conseguenti a questa tecnica, lavoro poi interrotto dalla sua tragica scomparsa.

A mio avviso, dare un nome preciso, indicare con una sola parola qualcosa, esistendo alcuni presupposti, è un gesto creativo molto importante ed è anche sinonimo di grande abilità ed efficacia comunicativa e divulgativa.

In questa sede trattiamo l’approccio al Superpicking basato sugli effetti ritmico-percussivi da produrre su brani in quattro quarti sul secondo e quarto movimento della battuta.

La cosa importante è proprio questa: nella musica moderna, e segnatamente in quella pop e jazz, l’accentuazione ritmica è molto spesso presente sul secondo e quarto movimento della misura…anche quando battiamo il piede perché spontaneamente indotti da ciò che ascoltiamo l’accento lo mettiamo là…l’immediatezza della musica di Marcel in questi brani deriva dunque anche da questo fatto.

Marcel Dadi, Paolo Sereno e Pietro Nobile - Convention ADGPA, marzo 1996

La foto ricordo con Marcel a me più cara…subito dopo la sua chiamata sul palco a Soave

 

GLI ESERCIZI

 

Inizialmente possiamo parlare di "Fingercussion" allo scopo di sottolineare l’importanza dell’uso del dito della mano destra (spesso l’indice) che, al momento opportuno percuote (e non pizzica!) le corde col dorso dell’unghia producendo quindi un preciso effetto percussivo nell’istante stesso della produzione della melodia (finger + percussion). Tale effetto è molto leggero ma tanto basta a dare un carattere ritmico preciso alla vostra composizione o interpretazione, gli esercizi che seguono serviranno a comprendere meglio questa tecnica, applicandola a note singole o ad accordi o a frammenti di essi.

 

La diteggiatura della mano sinistra è indicata solo quando strettamente necessario poiché spesso accade di avere più personali soluzioni a disposizione.

 

Nel primo pentagramma la melodia non ha accompagnamento: lo scopo è quello di familiarizzare con la tecnica fingercussion: l’indice percuote le corde col dorso dell’unghia ogni secondo e quarto movimento della battuta, mentre le altre note vengono pizzicate nel modo usuale:

Es. 1

NB L’indice Dx scende a percuotere la corda con movimento discendente: nelle prossime tablature si userà solo l’indicazione della pennata rivolta verso il basso senza la freccina discendente che sarà sottintesa per esigenze di ordine grafico.

 

Ritroveremo il primo esercizio arricchito dai bassi alla fine delle pagine introduttive;

 

Es. 2

In questo secondo esercizio si familiarizza con la fingercussion su accordi o frammenti di essi e non su note singole come nel primo esercizio.

Si noti che la difficoltà sta proprio nell’alternare una impostazione fingerstyle (che predispone a pizzicare le note) con una impostazione da chitarrista d’accompagnamento (magari con uso del plettro) impegnato principalmente a ruotare il polso e a muovere alternativamente in basso e in alto la mano o l’avambraccio. Quando la mescola di questi due approcci sarà completata e perfezionata, la tecnica della Fingercussion o Superpicking sarà definitivamente "a portata di mano".

 

Nel Superpicking è quindi importante usare bene il gruppo pollice/indice.

Infatti il basso è, come al solito, suonato dal pollice mentre l’indice attraverso una piccola ma decisa "pennata" col dorso dell’unghia e in senso discendente produce un suono percussivo contemporaneo alla nota suonata.

 

Es. 3

L’effetto percussivo è leggero e discreto ma il groove del brano è assicurato, inoltre per aumentare l’impatto percussivo si può scegliere di accompagnare la plettrata dell’indice (un po’ meno frequentemente si usano il medio e/o l’anulare) con la rotazione del polso o il deciso movimento dell’intero avambraccio: in tal modo portiamo maggiore peso sulle corde percosse dal dorso dell’unghia che quindi farà vibrare più forte la corda ma anche sentire più distintamente la percussione di accompagnamento.

 

Es. 4

Nel quarto esercizio mescoliamo note singole e frammenti di accordo eseguiti in fingercussion. Attenzione a diteggiare bene con la mano sinistra.

 

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