Gabriele Falchieri

 
(foto dal sito web)

Chitarrista jazz dal suono nitido e cristallino, pur esprimendosi con un fraseggio controllato, lineare e cantabile, che potrebbe rimandare all'approccio melodico del nero Grant Green, ha tuttavia una spiccata inclinazione per la scuola bianca degli anni '50 e '60 ispirandosi alla musica dei coolsters Barry Galbraith e Jimmy Gourley. Nato a Bologna il 3/12/1967 a 9 anni intraprese lo studio della chitarra incuriosito dal suono dello strumento stesso e spinto dagli impulsi che gli trasmetteva la musica in generale. A 13 anni iniziò a frequentare le lezioni private di Giuseppe Govoni, col quale approfondì le conoscenze di teoria musicale e armonia, oltre a quelle strumentali. Dopo 2 anni cominciarono le prime esperienze professionali con orchestre da ballo locali ma sopratutto, selezionando tra vari generi musicali, maturò il suo viscerale amore per il JAZZ! A 20 anni entrò nell'orchestra del sassofonista Vincenzo Serra e poco più tardi, nella più famosa orchestra di liscio classico CASTELLINA-PASI, dove rimase per 4 anni. Nello stesso periodo, (1992) allargò i suoi orizzonti migliorando linguaggio e stile musicale grazie alle lezioni di armonia e improvvisazione impartite dal chitarrista jazz Sergio Mandini. Argomenti approfonditi negli anni successivi come autodidatta (1994-2004). Pur frequentando musicisti nell' ambito del jazz bolognese non abbandonò mai le orchestre da ballo, finchè nel 2000 rientrò con Castellina-Pasi dove milita tuttora. Gli ultimi anni lo hanno visto impegnato in una lunga serie di incisioni discografiche di diversi generi musicali, collaborando con Henghel Gualdi, Vincenzo Serra ed altri musicisti del circuito bolognese. Da ricordare infine l' incisione di 4 CD autoprodotti, uno dei quali in collaborazione col valente pianista-vibrafonista Annibale Modoni.

 

 

Sergio Farina

 
(pubblico dominio)

Precursore dell’odierna chitarra-jazz postmoderna Sergio Farina è il capostipite in Italia della lunga serie di chitarristi che amano sia mischiare il jazz con altri generi musicali che “rinforzare” il suono della chitarra con effetti elettronici. In quest’ultima pratica però Farina si è sempre mantenuto nei limiti della sobrietà e del buon gusto, possedendo peraltro un bellissimo tocco che certo non fa rimpiangere gli effetti. Stilisticamente riconducibile alle sperimentazioni sia del John Mc Laughlin di “Extrapolation” che della “Mahavishnu Orchestra” Farina appartiene ancora, fortunatamente, a quella cultura musicale immune dal commercialismo e impegnata nella militanza, e ciò lo rende di gran lunga più dignitoso e interessante dei suoi successori e lo mantiene proficuamente predisposto alle esperienze del Free-Jazz e dell’avanguardia. Rinomato "lettore a prima vista", Farina può essere considerato il numero-uno tra i turnisti italiani da sala di incisione.

 

 

Simone Fedetto

(Note fornite dall'interessato)

  Sono nato nel 1979 a Roma. E già da un po' mia mamma mi dava note da bere e da mangiare. Mio padre mi fece ascoltare la classica fin dai primi anni e quando ne compii sei, mi regalò una chitarra classica e mi fece andare a lezione. Da allora non ho più smesso di imparare e di suonare. Ho studiato con maestri privati, al M.I. Los Angeles e in Civica a Milano. Ho suonato in tante realtà differenti, ma sempre con gusto e divertimento e cerco sempre di mettere tutto me stesso in quel che faccio. Adesso insegno all'Accademia di Musica Moderna a Milano e alla Musik Factory di Magenta. Intanto collaboro con la Bluescore con la quale abbiamo realizzato la colonna sonora della trasmissione "Chat", in onda su radio due dal 10 settembre '07. Il brano "Pinto di Domanda" e' tratto dalla sonorizzazione di questo programma. Nel frattempo coltivo un progetto pop/rock italiano con meravigliosi musicisti e con risultati più che soddisfacenti. Il brano "Sangue di Lucciole" ne è una splendida prova. Spero che vi piaccia. Di recente formazione, l'hammond trio faticosamente costituito insieme all'inseparabile Matteo e al vorticoso Daniele, entrambi colleghi dell'AMM, ha gia' compiuto il suo primo passo da neonato e i due brani appena aggiunti sono il frutto di una registrazione semi casalinga.

 

 

Pierluigi Ferrari

Nato a Siviglia (Spagna) da genitori italiani, si muove inizialmente nell'area del jazz suonando in varie formazioni. Nell'anno 1999 ha pubblicato il Cd "Tangueria " per la Compingo , nel 2001 ha collaborato con Daniel Pacitti nella realizzazione di una versione argentina della famosa opera "Carmen" nel 2002 il recital di musica e poesia con Annamaria Musajo e l'attrice Annig Raimondi. negli anni seguenti partecipa a numerosi concerti organizzati dalla provincia di Milano in varie formazioni, sempre nel contesto della musica argentina nel 2005 suona anche al "Blue Note" di Milano con Annamaria Musajo e il bandoneonista argentino Gerardo Agnese e partecipa alla importante rassegna estiva dei giardini Estensi di Varese ed infine la collaborazione con Miguel Angel Zotto considerato il più grande ballerino di tango contemporaneo. Nell’agosto 2011 ha suonato in duo con Giovanni Monteforte al “Festival Internazionale Della Chitarra” di Menaggio (CO) proponendo un progetto imperniato sul repertorio gipsy di Django Reinhardt 

 

 

Roberto Ferrari


(foto web)

Arriva alla chitarra jazz (e al banjo) dal rock e dal blues alla fine degli anni '70. La sua attività si è prevalentemente concentrata sui generi Swing e Dixieland, suonando con vari gruppi dell'area milanese come Swingology, la Hopeless Jazz Band, etc. Ha al suo attivo diverse incisioni con la Hopeless Jazz Band. Musicista autodidatta predilige accompagnare in "in quattro" nello stile dei grandi musicisti Swing uscendo di tanto in tanto con soli ad accordi e/o single string. Suona una Hofner "Attila Zoller" e una Gibson L7.

 

 

Umberto Fiorentino

 

Mente pensante della chitarra jazz italiana e sensibilità creatrice Umberto Fiorentino di esplica in un fraseggio elaborato e introspettivo e in una ricerca musicale a tutto tondo che non scade mai nel consumismo e nella banalità ma è sempre in grado di produrre apporti carichi di profondità e innovazione.

 

 

Alessandro Florio

 

Come abbiamo più volte ripetuto la scena contemporanea della chitarra-jazz, anche in Italia, è popolata da tantissimi nuovi chitarristi dotati di grande tecnica strumentale e di un ben fornito bagaglio di conoscenze teoriche e metodologiche (“know-how”), la maggioranza di essi però, non essendo cresciuta e maturata nello spirito del jazz-moderno, ma nel contesto abbastanza desolante del post-modernismo, non possiede i presupposti culturali necessari a sospingersi con efficacia sulla difficile strada della ricerca personale. Rifacendosi tutti, conformisticamente, allo stesso modello vincente sponsorizzato dai media, tendono tutti ad assomigliarsi, col risultato di annullarsi a vicenda in un appiattimento generale e senza produrre per il jazz nulla di buono.  Però per ogni regola vi è sempre un eccezione e questa eccezione oggi in Italia si chiama Alessandro Florio! Conoscendo la sua modestia so benissimo che il primo a non essere d’accordo con questa mia affermazione sarebbe proprio lui! In questo caso però basterebbe sostituire alle parole la musica e andarlo ad ascoltare su www.mypace.com/alessandroflorio per fugare ogni dubbio. Certamente per capire la sua musica ci vuole una particolare sensibilità, si invitano quindi i ”podisti della chitarra pirotecnica” ad astenersi dal “proferir parola”! La musica del giovanissimo Alessandro Florio, intensa e introspettiva, è ricca di qualità rare! Radicata nelle più avanzate acquisizioni della chitarra moderna da Jim Hall a Ed Bickert e Dennis Budimir (ma anche rievocando a tratti Rollins e Ornette!) viene riproposta, con un raffinatissimo repetorio e in una nuova sonorità, con la freschezza giovanile di chi vive la contemporaneità in tutte le sue istanze più positive, sapendo selezionare ed escludere il ciarpame postmodernista da cui purtroppo non sono immuni le nuove generazioni!

 

 

Nino Frasio

E' nato musicalmente nel 1964 come chitarrista e banjoist e si è dedicato quasi esclusivamente al Jazz Classico. Ha intensificato così lo studio del banjo (che suona in entrambe le accordature canoniche, tenore e plectrum) ed ha partecipato alla serie di trasmissioni di carattere culturale Musica Insieme, prodotta dalla RAI, per esemplificarne l'uso nell'ambito del Jazz. Nel 1972 ha fondato la Olympia Ragtime Band, dedita alla riscoperta ed alla ri-proposizione del primo Jazz - quello di New Orleans . Ha partecipato, come chitarrista e banjoist nei gruppi guidati da Vittorio Castelli, a numerose trasmissioni radiofoniche live della serie ‘Jazz in Diretta’ prodotte e diffuse dall'emittente privata milanese EUROPARADIO. Nel 1992 ha fondato la Odd Fellows New Orleans Quartet & Band con l'intento di dare spazio ai giovani musicisti appassionati di Jazz Classicoi. Nel 1999 ha rinsaldato il sodalizio musicale con Vittorio Castelli entrando a far parte, come chitarrista, della sua Blue Feeling Orchestra: la band si dedica all'esecuzione del primo repertorio ellingtoniano ed ha partecipato, tra l'altro, al Jazz Festival di San Marino ed a quello di Lugano. Dal settembre 2000 è rientrato a far parte, al banjo, dell'organico della Olympia Ragtime Band. Nel corso del 2002 è entrato inoltre a far parte dei Milano Rhythm Kings, guidati dal  notissimo trombettista Giorgio Alberti. L'anno 2005 ha visto la nascita del Francesca Cara Trio al quale Nino Frasio partecipa come chitarrista. Nel 2007 Roberto Meroni, fondatore e leader dei Savannah Serenaders, lo ha cooptato al banjo ed alla chitarra in questa interessante formazione il cui repertorio comprende i cavalli di battaglia delle prime big band, con orchestrazioni ricostruite filologicamente attraverso l'ascolto delle incisioni originali. Tra i molti musicisti stranieri con i quali ha avuto la fortuna di suonare, ricordiamo la Criterion Brass Band (GB), Bill Carter (USA), Herbert Christ (D), Bernard Flegar (D), Teddy Fullick (GB), Jim Gunton (GB), Kenny Milne (GB), Emile Martyn (GB), Rudy Balliu (B), Philippe Desmet (B), John Service (GB), Rowan Smith (AU), Stephan Uhr (D), Geoff Bull (AU).Per contatti e informazioni: Nino Frasio web: www.frasio.it

 

 

Roberto Frizzo


(foto web)

  (Note fornite dall'interessato)

Durante gli anni sessanta e settanta, si afferma come session man richiesto da noti artisti e formazioni italiane. Nella sua carriera, stringe amicizia con Joe Cusumano, Demetrio Stratos, Franco Cerri, Bruno De Filippi e personalità del jazz milanese. Dal '68 al '70 è con Larry Nocella, Tullio De Piscopo, Mario Rusca e Joe Cusumano presso il Capolinea di Giorgio Vanni. Per qualche anno, dal 1972, è con Giorgio Vanni presso il Teatro Tenda di Milano: lì per anni suona con Joe Cusumano, Giovanni Monteforte, Paolo Tomelleri e ancora Mario Rusca. Nel medesimo periodo si alterna con il Joe Cusumano Quartet ai grandi raduni jazz di Pieve Porto Morrone e al Nautilus di Gallarate. Nel 2003 e 2005 suona presso la casa di Giuseppe Verdi di Milano con Franco Cerri, Gino Mescoli e Bruno De Filippi. Attualmente Roberto Frizzo si esibisce con un gruppo jazz milanese, il Sestetto Caravan, fondato da esso nel 1996 e composto da Marco Giambelli (piano), Rossana Ruffini (voce), Marco Bartolucci (batteria), Ezio Allevi (Sax) e Daliso Cervesato (basso).

 

 

Giuseppe Gallucci

 

Giuseppe Gallucci, insegnante aggiornato e competente ed esperto chitarrista professionista di musica leggera, con un tocco blues tagliente ed incisivo che richiama quello del contemporaneo John Scofield, esprime un fraseggio jazz rigoroso e pacato che mantenendo una autonoma connotazione personale, rimanda per logica costruzione melodica ai moderni Barney Kessel e Joe Pass.

 

 

Sandro Gibellini

   

Sin dalle prime note la musica di Sandro Gibellini ci giunge con significativa intensità in uno sviluppo spontaneo avulso dai trucchetti e gli espedienti oggi in gran voga. Una musica calda ed espressiva dal ritmo efficacemente punteggiato e dal timbro palpitante ed elastico. Con una sapiente e competente scelta del repertorio la sua proposta si esplica sia sugli standards che su composizioni originali. Stilisticamente e poeticamente è imparentato col primo Jim Hall dei dischi "The Bridge" e "Interplay", così come con i canadesi Ed Bickert e Lorne Lofsky.

 

 

Daniele Giugno

Studente dei Civici Corsi di Jazz di Milano ha maturato il suo particolare modo di esprimersi a contatto non solo dei chitarristi moderni (bebop), ma anche ascoltando ed eseguendo il repertorio del jazz tradizionale accompagnando in duo la cantante Vanessa Tagliabue. Ciò lo pone nell’area estetica di quel chitarrismo ad accordi che da George Van Eps passa attraverso Bucky Pizzarelli per giungere al Joe Pass dei dischi Pablo (“Virtuoso”) e dei duetti con Ella Fitzgerard..   (di Giovanni Monteforte)

 

 

Piero Goglia



Il jazz è un genere musicale radicato nella difficile arte dell'improvvisazione, ma ancor più difficile è trasmettere improvvisando il più autentico feeling tipico del jazz e ciò non si può "improvvisare", ma è frutto di anni e anni di maturazione! Piero Goglia è un artista il cui linguaggio sgorga con estemporaneità dal più autentico vissuto jazzistico!  (di Giovanni Monteforte)

 

 

Enzo Grillini

 
(pubblico dominio)

(note di Roberto Ferrari)

 Valoroso chitarrista attivo principalmente a Roma dapprima con l'orchestra 013 di Piero Piccioni (dal 1945 - vedi foto con una delle prima arch top viste in Italia) e successivamente , oltre che in RAI , con orchestre e piccoli gruppi di Armando Trovajoli e Piero Umiliani. Con questi incide varie volte : da ricordare col primo "Softly" del 1959 - su RCA - con Trovajoli - piano , Gino Marinacci - flauto e sax , Franco Chiari - Vibrafono , Berto Pisano - contrabbasso e Sergio Conti - batteria ; con la big band diretta da Umiliani incide tra gli altri lavori , " Parole e Musica" accompagnando Helen Merrill. I suoi soli evidenziano una piacevole vena Kesseliana.

 

 

Jeanne Hadley

Jeanne Hadley è nata il 27/ 01 / 1990 a Milano. Ha studiato chitarra classica dal 1997 al 2007 prendendo lezioni private, poi ha interrotto gli studi classici per cominciare a interessarmi al jazz. E’ in questo periodo che ha scoperto il piacere di cantare gli standars del jazz accompagnandosi con la chitarra. Nel 2010 si è iscritta ai Civici Corsi di Jazz di Milano per studiare sia canto che chitarra jazz.

 

 

Giorgia Hannoush

Dal suono caldo e corposo la giovanissima Giorgia Hannoush (classe 87) propone con freschezza e spontaneità  un jazz filologicamente radicato nella più nobile tradizione della chitarra, facendo rivivere quella delicata sensibilità  propria di chitarristi come Oscar Moore e Billy Bauer. Nata a Carpi (Mo) inizia a suonare la chitarra a 12 anni ed entra a fare parte del GOE (Giovane Orchestra Elettroacustica). Studia privatamente per quattro anni sotto la guida di Roberto Andreoli e da maggio del 2003 frequenta i corsi di chitarra e armonia all'accademia di musica A.I.A.C con l'insegnante Giuseppe LaMonica; attualmente frequenta il corso avanzato. Ad aprile 2005 partecipa a Dublino alle audizioni del World Scholarschip tour promosse dalla Berklee college of Music di Boston e vince una borsa di studio. Ha seguito i seminari di Scott Henderson, G.Trovesi , Ben Monder e Tony Moreno. Attualmente frequenta il terzo anno del corso di laurea in "Jazz e musiche improvvisate del nostro tempo" presso il conservatorio "F.Venezze" di Rovigo studiando con il M.Marco Tamburini e il M.Sandro Gibellini. Ha studiato jazz presso il conservatorio A."Boito" di Parma con il M.Carlo Morena e il M.Alberto Tacchini. Ha suonato con vari gruppi giovanili e con le Flight of Fancy band tutta al femminile che proponeva un repertorio sia di cover che di brani inediti. Da settembre 2007 suona con il duo musicale Black Eich's (voce Debora Bellei) che propone arrangiamenti in chiave acustica di brani swing, blues e rock. A marzo 2008 partecipa, nell'ambito del Piacenza jazz fest,al concorso nazionale "Note di Donna" per compositrici jazz e vince il premio del pubblico con il brano "Summer Night in Madrid." A maggio 2008 partecipa al premio "giovane in jazz 2008 " promosso dall'associazione jazz Lighthouse di Genova e si classifica seconda. A settembre 2008 partecipa a due importanti Festival : Festival della Filosofia di Modena con la sua formazione "Giorgia Hannoush e Simone Arletti duo" e Woma Jazz nell'ambito della Notte Bianca di Cesena con il progetto inedito "Jazz Women Tribe" lavorando con L.Fontana, D.Di Majo., C.Palazzi e B.D'Alessio. Attualmente collabora con molti musicisti/e tra i quali Lorena Fontana e Tiziana Ghiglioni.

 

 

Michele Libutti

Oggi sono in pochi i chitarristi ad avere una innata predisposizione per il Cool Jazz ed una affinità elettiva per Billy Bauer, uno di questi è proprio Michele Libutti. Dalla sonorità pacata e riflessiva ed un timing rilassato e pervaso da uno swing costante e lineare Michele Libutti è una vera e propria mosca bianca nel panorama del chitarra jazz italiano, a maggior ragione se si considera che si tratta di un musicista relativamente giovane, appartenente alla seconda generazione post-bellica.

 

 

Simone Lobina

Musicista dotato e creativo, discepolo di Pat Metheny, Simone Lobina fa parte della più promettente ondata di chitarristi di ultima generazione che si sta affacciando sulla scena del jazz italiano. Chitarrista & compositore. Dopo 7 anni di studio della chitarra classica, si avvicina al blues e jazz. Trasferitosi a Milano frequenta la Scuola Civica di Jazz milanese.Tutt'ora iscritto al quarto anno. All'attivo diverse collaborazioni musicali (Andrea Illuminati duo,Jazz Monks,Yeast Flavour Quintet,Five Jazz Tango) esibizioni live, esperienza in studio di registrazione,partecipazione a diversi seminari e festival jazz suonando con diversi nomi nell'ambito jazzistico: Franco Cerri, Mario Zara,Mauro Sereno, Luca Mezzadri,Antonio Zambrini,Daniel Pacitti,Paolo Fresu,Maria Pia De Vito. www.myspace.com /lobinasimone

 

 

Domenico Lobuono

Jazzista sensibile e raffinato, chitarrista dal tocco delicato e la timbrica naturale, Domingo Lobuono si esprime, con incedere rilassato e gradevole, improvvisando linee melodiche articolate, logiche e consequenziali secondo la strategia di produzione tipica del cool-jazz benchè la sua personale poetica sia tuttavia riconducibile al tradizionale linguaggio mainstream

- Note biografiche: “Domingo" (così è noto nell'ambiente musicale), triestino di adozione, è un chitarrista ascrivibile alla corrente del c.d. soul-jazz in tutte le forme in cui questo sottogenere è stato declinato in questi ultimi decenni. Attivo sia in tipiche formazioni come l'organ-trio sia in formazioni acid-jazz e smooth-jazz con produzioni che tradiscono forti influenze dal moderno R&B, Lobuono è anche noto per la sua attività di promotore e divulgatore della chitarra jazz. Ha fondato il "Newsgroup" usenet di chitarra jazz e scrive su riviste specializzate di musica." (di Giovanni Monteforte)

 

 

Tommaso Lorusso

Nato a Corato, Bari 61anni fa'.Ha iniziato lo studio della chitarra come autodidatta. poi dal 1978 al 1981 ha frequentato la scuola "studi nazionali sul jazz" di Parma, con il maestro Filippo Dacco'. Successivamente ha partecipato a workshop tenuti da John Scofield, John Abercrombie e Frank Gambale. ha suonato con Massimo Urbani al Mississippi Jazz di Roma. ha insegnato tecnica della chitarra jazz in diverse scuole private è scuole statali.

Attualmente fa parte del gruppo dell'Arpista Diane Peters, e collabora con vari musicisti nell'area Veronese.

 

 

Fabio Lossani


(foto privata)

La chitarra è uno strumento che vanta una tradizione secolare in tutte le culture e i generi musicali. Oggi, trasformatasi in un prodotto di consumo, rischia di vedere dissipare questo prezioso bagaglio. Sono pochi, nel jazz italiano, i chitarristi che, non lasciandosi sedurre dalla generale rincorsa del successo, dedicano la loro vita a tramandare le conquiste del passato. Passato nel quale la chitarra acustica con le corde di metallo e suonata col plettro non era ancora amplificata e il suo ruolo prevalente era quello di strumento ritmico-armonico, ambito nel quale si è accumulato un ricco e nobile repertorio. Non solo quindi i chitarristi improvvisatori a “single-note” sono stati importanti per il jazz, ma anche tantissimi altri “accompagnatori”: da Eddie Lang e Freddie Green sino a Buky Pizzarelli. In Italia abbiamo il notissimo Lino Patruno, per il jazz prettamente americano, e il meno noto Fabio Lossani, per la tradizione europea “alla Django”. Strumentista dal suono rigorosamente acustico e dal ritmo tipicamente “manuche”, profondo conoscitore del repertorio e della discografia di questo stile chitarristico, Lossani si distingue anche come leader e arrangiatore, come dimostrato nella “Antologia della Chitarra Jazz in Italia”, ove ci regala un piccolo gioiello che riunisce, in un unica versione, due composizioni di Django Reinhardt.

 

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